Lo Schiaccianoci — Visita e spettacolo al Piccolo Teatro Strehler
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Informazioni utili
A proposito della visita
“Spettacoli di qualità accessibili al più ampio pubblico possibile”.
Queste sono le caratteristiche del Teatro secondo i loro fondatori: Giorgio Strehler, Paolo Grassi e Nina Vinchi.
Nonostante il nome di due maestri dell’arte teatrale italiana, il Piccolo ha vissuto momenti non certo felici. Prima dell'avvio del lunghissimo cantiere, ha avuto sede nello storico Palazzo Carmagnola in via Rovello, ristrutturato da Zanuso e Rogers nel 1952 ma presto rivelatosi inadeguato. La soluzione definitiva viene trovata solo nel 1977, quando il Comune di Milano concede al Piccolo gli spazi del teatro Fossati in via Rivoli e l'antistante lotto di largo Greppi. Oggi, il Piccolo di Milano distribuisce la sua programmazione in tre ambienti, la Sala Grassi, sede storica di circa 450 posti, il Teatro Strehler con mille posti a sedere, mentre il Teatro Studio rappresenta una nuova concezione di teatro.
In più di sessantasette anni di attività ha prodotto oltre 300 spettacoli, 200 diretti da Strehler, di autori che vanno da Shakespeare (Re Lear e La tempesta) a Goldoni (Le baruffe chiozzotte, Il campiello e soprattutto Arlecchino servitore di due padroni), Brecht (L’opera da tre soldi, Vita di Galileo, L’anima buona di Sezuan), Cechov (Il giardino dei ciliegi).
Dal 1998, con il passaggio del testimone a Sergio Escobar e a Luca Ronconi, il Piccolo ha accentuato la dimensione internazionale e interdisciplinare, candidandosi quale ideale polo culturale cittadino ed europeo. Nel 2009 il Teatro ha subito un importante restauro che ha ripristinato la struttura e riportato al suo splendore originario il chiostro minore, l’antico nucleo di Palazzo Carmagnola.
Prima della spettacolo visiteremo il Teatro Strehler, la sala, l'attrezzeria, la sartoria e tutti quegli ambienti inaccessibili al grande pubblico.
Lo Spettacolo
È il balletto che più di ogni altro si addice al Natale, alla magia delle feste, ai doni, ai sogni dei bambini, che possono trasformarsi in incubi, ma preludono al lieto fine. Ma è anche una prova di tecnica e interpretazione che gli allievi della Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala affrontano con il talento e l’entusiasmo di giovani che studiano con passione e determinazione per diventare i professionisti del futuro.
La coreografia, creata da Frédéric Olivieri nel 2011, all’epoca Direttore della Scuola e oggi Direttore del Corpo di Ballo della Scala, mantiene intatta l’atmosfera fantastica e onirica del balletto originale firmato nel 1892 da Lev Ivanov, subentrato all’anziano e malato Marius Petipa, sulla meravigliosa musica di Pëtr Il’ič Čajkovskij. La storia si rifà al racconto di Ernst Hoffmann, Schiaccianoci e il re dei topi, ma nella versione meno cupa scritta da Alexandre Dumas padre, Histoire d'un casse-noisette.
Nei ruoli principali debuttano allievi fra il 6° e l’8° corso, che interpretano alcuni fra i più celebri brani del repertorio romantico, dal Valzer dei fiocchi di neve al Passo a due della Fata Confetto e del Principe, dalle danze popolari – russa, araba e cinese – al Valzer dei fiori.
La locandina
Lo Schiaccianoci
coreografiaFrédéric Olivieri, da Lev Ivanovič Ivanov
ripresa daMaurizio Vanadia
musicaPëtr Il’ic Čajkovskij
scene e costumiRoberta Guidi di Bagno
Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala
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