Lambrate: dalla fabbrica al mercato delle pulci più cool di Milano
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Lambrate: la doppia anima di un luogo che si perde nei ricordi di una città “d’altri tempi”. C’è chi lo vive come il quartiere nascente dell’innovazione ai confini di Città Studi, e chi come il villaggio che ricorda i borghi di Lambrate e Ortica. Un “non luogo” che sa rappresentare l’autentico spirito milanese di periferia, arricchito dai sapori genuini del paese di campagna.
Uno spazio di confine che venne inglobato nella città solo nel 1923. Sino ad allora Lambrate era un comune a sé, con una propria identità e una ricca tradizione. Il quartiere è racchiuso tra due grandi parchi, il Lambro e il Forlanini. Percorrendo le vie Rimembranze di Lambrate e Conte Rosso si respira ancora l’aria della vecchia Milano. La Milano dei tram e dei platani e della “Cappelletta” dedicata a San Carlo, che pare risalga al 1572. Icone, come la chiesetta di San Martino, che rappresentano lo spirito del quartiere. Ricordi che dialogano armoniosamente con il volto nuovo del “design district”, la Lambrate di oggi.
Un luogo dove la pianificazione urbanistica è stata assente per anni, dove il boom economico degli anni ’50 ha rivoluzionato il vecchio assetto. Le grandi fabbriche - su tutte l'Innocenti con la mitica Lambretta - si consolidarono come polo vitale dell’area, stravolgendo il territorio in termini urbanistici e sociali: un quartiere industriale dove gli operai lavoravano e vivevano. Negli anni '70 inizia il declino, le ciminiere delle fabbriche non fumano più, segno della progressiva dismissione industriale. La crisi impone nuove regole, il quartiere, ormai ridotto all’ombra di se stesso, è ad un bivio: restare vincolato al passato o mettersi di nuovo in gioco.
Via Conte Rosso è una delle strade più rappresentative della vecchia Lambrate. Fortunatamente non è stata sconvolta dalle trasformazioni urbanistiche e conserva ancora il fascino e l'autenticità di un tempo. Qui persistono “pezzi di storia” lambratese come il ristorante La Cappelletta, il ciclista Leonetto e il Circolo ACLI Lambrate.
Ma basta svoltare l’angolo da via Conte Rosso in via Ventura ed eccoci catapultati nel mondo nuovo, dove la città è rinata, dove ampi spazi industriali tornano a vivere grazie alla moda e all’industrial design. Affascinanti architetture industriali recuperate e integrate nel quartiere. Le vecchie fabbriche della Faema, Innocenti, Dropsa oggi ospitano gallerie d’arte, spazi espositivi, redazioni di prestigiose riviste e il mercato più “cool” di Milano: l’East Market. Una officina metalmeccanica trasformata in spazio espositivo di circa 6.000 mq, idea di due giovani trentenni creativi, simile all’East London. Qui si trova veramente un po’ di tutto, unica condizione per poter esporre: l’originalità di ciò che si vende. Il concetto vincente di questo spazio è : “quello che compri all’Est Market non lo troverai altrove”. Originalità e anticonformismo parole chiave dell'evoluzione dei costumi, dalla produzione di massa al singolo pezzo originale, così rinasce lo storico quartiere di Lambrate.
Visiteremo questo spaccato della storia milanese accompagnati dal nostro designer preferito.
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