
- Tutti i partecipanti e la guida dovranno indossare la mascherina durante l'intera durata della visita
- I partecipanti, durante la visita, dovranno mantenere il distanziamento di almeno 1 metro
- La guida sarà dotata di un sistema di amplificatore per una migliore fruizione della visita
- I gruppi saranno composti da max 25 persone + guida abilitata
Recensioni clienti
PAGAMENTO
€ 12 - la Quota comprende: Visita Guidata condotta dai nostri professionisti + Sistema di Microfonaggio per una migliore fruizione della visita
Riduzioni:
€ 6 - Under 18
GRATUITO Bambini fino ai 10 anni compiuti
DURATA
1 ora e 30 minuti circa

LUOGO DI RITROVO
Piazza Cinque Giornate 11 - Milano. Di fronte all'obelisco.

ORARIO DI RITROVO
10 minuti prima dell'orario di inizio della visita
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DESCRIZIONE
Il nostro nuovo itinerario inizia in Piazza Cinque Giornate, sotto all'omonimo obelisco, opera maggiore di Giuseppe Grandi, sculture milanese tra i più celebri rappresentanti del movimenti della Scapigliatura.
Grandi aveva trentasei anni quando presentò il suo primo bozzetto al concorso indetto dal Comune di Milano; progetto a cui lavorò per ben dodici anni senza vederlo ufficialmente inaugurato a causa della sua prematura morte.
Grandi era estremamente attento a rendere in scultura la realtà che lo circondava e per preparare il gesso a grandezza metà del naturale si costruì uno studio apposta e vi installò all'interno un piccolo serraglio di animali vivi, per poterli riprodurre fedelmente tutti. Tra i suoi particolari ospiti c'era anche un leone sahariano acquistato ad Anversa e battezzato Borleo, che Grandi stuzzicava con lancio di ciabatte e di carbone per farlo ruggire e immortalare la sua espressione di forza.
Anche le cinque fanciulle seminude, poste alla base dell'obelisco e che rappresentano simbolicamente proprio le Cinque Giornate, sono la copia di vere e proprie modelle in carne e ossa.
Proseguiamo poi in direzione di Porta Romana, sulla sinistra dell'obelisco, dove la cerchia degli ex Bastioni spagnoli prende il nome di viale Regina Margherita.
Qui troviamo alcuni degli edifici più eclettici di Milano, come Casa Ballerio, inaugurata nel 1925, su progetto dell’Architetto Paolo Vietti Violi e l’ingegnere Augusto Ballerio. La costruzione in stile liberty, è caratterizzata da facciate elegantemente decorate in cemento in un leggero stile quasi eclettico.
Più avanti, al numero 37, troviamo Casa Predaval (1902), ottimo esempio dello stile di transizione tra l'eclettismo di stampo neobarocco e lo stile floreale che avrebbe caratterizzato l'architettura milanese a partire dagli anni successivi. Se i graziosi motivi dei balconcini alleggeriscono la facciata, il massiccio balcone sopra il portone d’ingresso non la appesantisce, stimolando anzi suggestioni che ricordano il catalano Gaudì.
Prima di lasciare viale Bianca Maria facciamo una piccola deviazione lungo via Bellini per ammirare la splendida Casa Campanini (1904-5), un gioiello che lo stesso architetto Campanini realizza come propria dimora. La Casa è caratterizzata da un tripudio decorativo a partire dalle leggiadre cariatidi poste accanto al portale d'ingresso, alle teste femminili sopra i balconi che fungono da mensole sino ai putti che incorniciano la parte angolare. A completare l'opera i balconi e le finestre sono realizzati in ferro battuto da Mazzuccotelli.
Infine arriviamo all'Hotel Diana dove nel 1842 era stata costruita la prima piscina pubblica d'Italia o, come era stata definita dal suo architetto Piazzala “stabilimento per la scuola di nuoto”. Il Bagno Diana divenne, all'inizio del ‘900, un luogo di accoglienza e svago; fu costruito l’albergo, la sala da ballo, il ristorante con giardino, il teatro e persino un campo da gioco per la pelota. Qui era solita riunirsi l'alta borghesia milanese per trascorrere piacevoli serate.
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