Nel Cuore dell’Oman
L’Oman non è un semplice angolo remoto della Penisola Arabica: rappresenta un’esperienza antropologica, culturale e paesaggistica di straordinaria rilevanza. In una regione che ha scelto la sobrietà del deserto in luogo della verticalità architettonica, e l’accoglienza spontanea come valore fondativo, l’Oman si configura come uno spazio di resistenza culturale, dove il viaggio assume una dimensione riflessiva. Ogni passo su questa terra è un attraversamento simbolico della storia e dell’identità di un popolo che ha saputo custodire la propria eredità nel tempo.
Ciò che distingue l’Oman, fin dall’arrivo, è la sua etica dell’ospitalità: un codice sociale ancora vivido, inscritto nei gesti quotidiani. In ogni villaggio, in ogni souq, l’invito a condividere un qahwa (caffè omanita aromatizzato con cardamomo) accompagnato da datteri, è manifestazione di un principio comunitario arcaico e ancora attuale. Questo gesto non è folklore, ma un pilastro della cultura beduina, che concepisce l’ospite come depositario di un legame sacro.
Tali esperienze si concretizzano in forma autentica nei mercati tradizionali di Nizwa, nelle comunità montane del Jebel Akhdar, nei piccoli insediamenti disseminati tra montagne e deserto. L’interazione con il tessuto sociale locale consente una comprensione profonda del modello relazionale omanita. In tal senso, il viaggio si trasforma in processo conoscitivo, oltre la fruizione estetica del paesaggio.
Le dune del Wahiba Sands non costituiscono un mero fondale naturale, bensì un ecosistema dinamico e carico di significati. Il deserto, lungi dall’essere vuoto, è densamente abitato da simboli, suoni e memorie. Trascorrere una notte tra le sabbie significa accedere a una diversa percezione del tempo e dello spazio. Il silenzio, la volta stellata, la temperatura che varia repentinamente: ogni elemento sollecita l’introspezione e la connessione sensoriale con l’ambiente.
I cieli privi di inquinamento luminoso rendono possibile l’osservazione astronomica a occhio nudo, risvegliando una sensibilità ancestrale. Inoltre, la morfologia delle dune, mutevole e fragile, offre una metafora eloquente della transitorietà dell’esistenza.
I wadi, invece, introducono un elemento di rottura: bacini fluviali inaspettati, che rivelano una biodiversità sorprendente. Il Wadi Bani Khalid, con le sue acque cristalline, testimonia la resilienza ambientale dell’Oman, e sottolinea il valore simbolico e vitale dell’acqua in un contesto desertico.
Nel Dhofar, la presenza della Boswellia sacra, da cui si estrae l’incenso, rappresenta la persistenza di una tradizione economica e spirituale millenaria. Già celebrato nell’antichità per le sue proprietà purificatrici, l’incenso omanita era merce di scambio lungo la Via dell’Incenso, che collegava la Penisola Arabica al Mediterraneo e all’Asia. I siti archeologici di Sumhuram e Al-Baleed, oggi riconosciuti dall’UNESCO, confermano il ruolo centrale dell’Oman nel sistema commerciale pre-islamico.
La visita a questi luoghi consente non solo una lettura storica, ma anche una riflessione sull’intreccio tra economia, religione e paesaggio, che ha caratterizzato l’identità omanita.
La capitale Mascate costituisce un esempio virtuoso di modernizzazione non disgiunta dal rispetto per le matrici culturali locali. L’assenza di grattacieli, imposta per legge, riflette un orientamento politico-architettonico che privilegia l’armonia paesaggistica e l’identità visiva del territorio. Le strutture architettoniche si sviluppano in orizzontale, con richiami alla tradizione islamica e portoghese, in un continuum che mantiene coerenza tra presente e passato.
Luoghi come la Corniche di Muttrah, i forti di epoca medievale e le moschee ottimamente integrate nel tessuto urbano, rivelano un approccio urbanistico che mette in relazione l’estetica con l’etica dell’abitare.
Viaggiare in Oman non equivale a una sequenza di tappe turistiche, bensì a un’esperienza epistemica. Il viaggio si configura come pratica interpretativa, come possibilità di apprendimento basato sull’incontro, sull’osservazione, sull’ascolto. In questo senso, ogni elemento – dal caffè offerto all’ingresso di una casa, alla narrazione di un venditore nel souq – assume una valenza ermeneutica.
In Oman, ogni gesto, ogni sguardo, ogni silenzio è parte di un discorso più ampio, che intreccia tradizione, paesaggio e memoria collettiva. È un viaggio che non termina al ritorno, ma continua nel pensiero, nella rilettura dei luoghi e nella trasformazione dello sguardo. È, in definitiva, un laboratorio culturale a cielo aperto.
Alcuni eventi suggeriti
Oman: il Paradiso Nascosto della Penisola Arabica
Lisbona: l’Anima luminosa dell’Atlantico
Napoli, anema e core!
Contattaci
Lun-Ven: 10:30-13:30 e 15:30-18:30
Sab-Dom: contattabili tramite e-mail