La Cripta del Peccato Originale
Nascosta tra le gravine che circondano Matera, patrimonio dell’umanità UNESCO e capitale europea della cultura 2019, si cela uno dei più straordinari tesori dell’arte rupestre italiana: la Cripta del Peccato Originale. Questo affresco sotterraneo, risalente a oltre mille anni fa, è stato definito dagli studiosi la “Cappella Sistina del rupestre”, per la qualità e la ricchezza iconografica delle sue pitture murali.
Scoperta casualmente negli anni Sessanta da un gruppo di speleologi, la cripta era originariamente un’antica chiesa rupestre scavata nella roccia calcarea tipica della Murgia materana. Il suo utilizzo risale probabilmente tra il VIII e il IX secolo, quando le comunità monastiche benedettine o basiliane si rifugiarono in queste aree per sfuggire alle persecuzioni iconoclaste. Nonostante l’abbandono per secoli, le pareti della grotta hanno incredibilmente preservato un ciclo pittorico di rara bellezza.
Le pitture, realizzate con tecniche raffinate, sono attribuite a un ignoto maestro, identificato dagli studiosi come il “Pittore dei Fiori di Matera”. Questo artista, di cui non si conosce il nome, dimostrò un’abilità straordinaria nel combinare la tradizione paleocristiana con influssi bizantini e longobardi.
Il ciclo pittorico si sviluppa lungo le pareti con una serie di affreschi biblici che narrano episodi della Genesi, tra cui il celebre Peccato Originale, che dà il nome alla cripta. Qui, Adamo ed Eva sono raffigurati prima e dopo la caduta, circondati da elementi simbolici che rimandano all’iconografia cristiana del periodo. Le figure emergono da un fondo rosso acceso, un colore che conferisce profondità e drammaticità alla scena, mentre gli elementi floreali che decorano le vesti e le aureole dei santi rivelano un’attenzione minuziosa al dettaglio.
La parete absidale accoglie la rappresentazione di Cristo Pantocratore, circondato dagli apostoli Pietro e Paolo, mentre le nicchie laterali ospitano una teoria di santi e angeli. Il tratto pittorico e la resa espressiva dei volti evidenziano un’arte che, pur inserendosi nella tradizione medievale, possiede un’eleganza stilistica sorprendente per un ambiente rupestre.
Per secoli, la cripta rimase dimenticata e, nel tempo, subì l’azione dell’umidità e dell’incuria. Solo negli anni Settanta, grazie agli interventi di restauro promossi da enti locali e storici dell’arte, il sito fu recuperato e reso visitabile al pubblico in un percorso immersivo che permette di apprezzarne ogni dettaglio.
Oggi, l’accesso alla Cripta del Peccato Originale è regolamentato per preservare le delicate pitture murali. La visita, accompagnata da un suggestivo sistema di illuminazione e da un racconto audio, offre ai visitatori un’esperienza che fonde storia, arte e spiritualità, permettendo di immergersi in un frammento di passato che continua a stupire per la sua straordinaria bellezza.
Matera non smette mai di stupire con i suoi tesori nascosti, e la Cripta del Peccato Originale rappresenta una delle espressioni più affascinanti dell’arte sacra medievale. Questo capolavoro rupestre, emblema della fusione tra spiritualità e arte, ci racconta una storia millenaria, offrendo un ulteriore motivo per esplorare le meraviglie di una città che non ha eguali nel mondo.
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