Guarda Milano dall'alto: i grattacieli della città
Grattacieli di Milano: i migliori punti panoramici per ammirare la città dall’alto
Per noi italiani il concetto di Skyline è legato alle immagini delle metropoli americane, ma la Milano contemporanea si è arricchita di costruzioni dalle architetture innovative che possono competere a buon diritto con quelle di oltre oceano.
Alcuni dei nuovi grattacieli sono visitabili e offrono la possibilità di una visita mozzafiato che permette di osservare la città da un punto di vista completamente differente. A ciò si possono unire attività gastronomiche o culturali.
Torre Unicredit e Palazzo Lombardia
"Una volta girovagavo nei desolati quartieri periferici e vagabondavo lungo i terrapieni delle ferrovie, affascinato dal pittoresco romantico di Porta Ticinese, dei canali. Adesso c'è la metropoli dei grattacieli, la city un po' avveniristica, un po' provinciale: un misto tra il risotto e l'acciaio, che mi diverte".
Alberto Lattuada, famoso regista e produttore, descrive così il cambiamento di Milano a cavallo degli ultimi due secoli, un cambiamento dettato dall’esigenza della città di imporsi a livello non solo italiano, ma anche internazionale. I grattacieli svettano come simbolo di una filosofia basata sulla ricerca della modernità. Perché è proprio questo uno degli aspetti più belli e coinvolgenti di Milano, il suo sapere gestire in maniera armonica un glorioso passato con un presente proiettato costantemente verso il futuro.
Palazzo Lombardia e Torre Unicredit costituiscono i primi due tentativi di costruzioni di grattacieli degli anni 2000. Materiali che rimandano al Grattacielo Pirelli (vetro, cemento armato, acciaio e alluminio), forme eleganti, tecnologie innovative al loro interno, costituiscono rispettivamente l’edificio con il calpestabile più alto di Milano (Palazzo Lombardia con 161 metri), e quello più alto d’Italia (Torre Unicredit con 231 metri).
Palazzo Lombardia apre ogni domenica, gratuitamente, al pubblico il suo Belvedere al 39° piano, regalando una vista spettacolare sulla città da un lato e sulle Prealpi Lombarde dall’altro.
Torre Velasca, Torre Breda e Pirellone: i grattacieli storici di Milano
Milano ha iniziato a cambiare il suo aspetto a partire dagli anni ’50; la fine della guerra e l’inizio della ricostruzione hanno permesso di inserire nel tessuto urbano nuove forme e nuovi edifici. La Torre Velasca e il Grattacielo Pirelli sono diventati il simbolo di queste innovazioni, pur se in maniera differente.
La Torre, con i suoi 106 metri di altezza, con la sua forma più stretta alla base e che si allarga nella parte superiore, la sua struttura a vista, e un uso di materiali che rimandano al cotto lombardo è stata sottoposta a vincolo da parte della Soprintendenza per i Beni Culturali dal 2011. Il Grattacielo Pirelli, noto come il “Pirellone”, per anni deterrà il primato dell’edificio più alto di Milano, raggiungendo 127 metri di altezza. Innovativo nella forma agile e snella, nei materiali, destinati secondo il suo architetto Giò Ponti a durare per sempre, nella gestione degli spazi interni è divenuto il simbolo della modernità di Milano.
Dall’ultimo piano è possibile ammirare, senza ostacoli, il panorama sulla città.
Simbolo del rinnovo e della rinascita urbana è stato però la Torre Breda, che con i suoi 31 piani e 116 metri fu il primo edificio ad infrangere la legge fascista che non permetteva la realizzazione di edifici più alti della Madonnina.
Bosco Verticale: la visione di una metropoli del futuro
La necessità di spazi verdi è ormai uno dei leit-motiv delle politiche dell’urbanizzazione, ma piante e alberi non sono prerogativa esclusiva del suolo, dove gli spazi sono sempre più ridotti. Per conciliare i bisogni abitativi con quelli ambientali, la soluzione sta proprio nell’integrazione, perfettamente riuscita nell’opera realizzata da Boeri Studio, il Bosco Verticale, “una casa per gli alberi, abitata dagli uomini” come ha dichiarato lo stesso Stefano Boeri.
Vincitore di numerosi premi a livello internazionale, questo complesso costituito da due palazzi rispettivamente di 76 e 110 metri è uno dei più moderni e alti edifici residenziali d’Europa, caratterizzato dalla presenza di alberi, arbusti e piante per l’equivalente di una superficie di 20.000 mq, distribuiti in relazione alla posizione delle facciate rispetto al sole.
Tale copertura contribuisce alla creazione di un particolare microclima che riduce l’inquinamento acustico e ambientale, producendo umidità e ossigeno.
Le Tre Torri di City Life
Su una superficie di circa 255 000 mq, nell’area un tempo occupata dalla Fiera Campionaria sorge oggi il complesso di City Life con i suoi tre grattacieli progettati da “archistar” internazionali.
Il primo in ordine di tempo, è stato il “Dritto”, di Arata Isozaki (207 metri), costituito da un unico spazio centrale e due ascensori panoramici ai lati, affiancato oggi dallo “Storto” di Zaha Hadid (175 metri) un lungo nastro che si avvolge su se stesso, offrendo viste multiple sul panorama della città.
L’area è in attesa dell’ultima delle sue torri, il “Curvo”, su progetto di Daniel Libeskind (173 metri) parte di un parallelepipedo inarcato che racchiuderà i suoi vicini in un abbraccio ideale.
Milano dall’alto: aperitivi ad alta quota e nuove prospettive
Simbolo della V Triennale di Milano nel 1933, realizzata su progetto di Giò Ponti in sole “68 giornate lavorative”, la Torre del Parco o Torre Littoria, più nota oggi come Torre Branca, è costituita interamente in tubi di acciaio Dalmine imbullonati.
Dall’alto dei suoi 108,60 metri offre un’occasione unica per godere di una vista mozzafiato sui principali monumenti della città (Duomo, Castello Sforzesco, Arco della Pace) e per provare l’ebbrezza di un aperitivo a ben 99 metri di altezza, raggiungibili in pochissimo tempo grazie al veloce ascensore.
Particolare è anche la camminata lungo le passerelle realizzate sopra la Galleria Vittorio Emanuele, che permette di vedere Milano da un’altra prospettiva, percorrendo il perimetro esterno della cupola, ammirandola la struttura della Galleria in tutta la sua regalità.