I Navigli e le vie d'acqua di Milano

Navigli Milano: la riscoperta di un passato dimenticato

Oggi è piuttosto difficile immaginarsi Milano come città d’acqua eppure questo è stato uno degli elementi fondamentali per lo sviluppo della città, fin dall’età romana, quando il luogo per la fondazione di Mediolanum fu scelto proprio in virtù della sua posizione geografica al centro di una rete di corsi d’acqua.

Una volta regimentati, tali canali, destinati a partire dalla fine del XII secolo solo all’irrigazione, furono sfruttati anche per il trasporto merci e passeggeri, dando vita ad un complesso sistema che collegava Milano al Ticino e all’Adda, divenendo in breve uno dei soggetti preferiti dai pittori dell’800 nelle diverse stagioni dell’anno.

Il canale più antico è il Naviglio Grande, che porta in città l’acqua del Ticino, costruito dalla seconda metà del XII secolo terminando nel laghetto di S. Eustorgio. In breve il Naviglio viene collegato con la Fossa interna, alimentata dalle acque del Seveso e il laghetto di Santo Stefano che permetteva di far arrivare i blocchi del marmo di Candoglia, provenienti dal lago Maggiore fino in prossimità della cattedrale che si stava costruendo.

Chiusi a partire dall’inizio del Novecento, negli ultimi anni i Navigli sono stati riscoperti e la Darsena di Milano, recuperata e rivalutata nel 2015 in occasione di Expo, è ora tornata ad essere il centro della movida milanese.

Navigli di Milano: tra passato e presente, uno slancio verso il futuro

La rinascita della Darsena, eredità di Expo 2015, ha contribuito a rendere la zona dei navigli, storico luogo della movida milanese, ancora più fruibile, ridefinendo l’antico porto e gli spazi adiacenti e rendendo nuovamente visibile il canale del Ticinello interrato negli anni ‘30.

La navigazione del Naviglio Grande (il più importante, realizzato a partire dal XII secolo) offre la possibilità di immergersi nella magica cornice del naviglio: le sciostre, antichi magazzini ancora oggi ricordati dall’architettura ad arcate degli edifici, Santa Maria delle Grazie al Naviglio, mai terminata per la concorrenza di San Gottardo, il Vicolo dei Lavandai, Patrimonio dell’Umanità, sede della corporazione dei Lavandai, Palazzo Galloni oggi sede del Centro dell’Incisione, la chiesa “doppia” di S. Cristoforo. E rientrando in Darsena il ponte dello Scodellino dove dopo la lunga navigazione l’Osteria del Pallone offriva ai marinai una scodella di minestra bollente.

Nel tratto esterno a Milano, in direzione di Abbiategrasso, il panorama muta: compaiono le “ville di delizia”, luoghi di villeggiatura di importanti famiglie milanesi, Palazzo Archinto, villa Gaia o le ville di Robecco sul Naviglio e Cassinetta di Lugagnano, custodi di bellezze senza tempo.

Più breve (solo 33 Km) e di difficile attuazione, il Naviglio Pavese fu il grande sogno non realizzato di Gian Galeazzo Visconti che voleva unire Milano al mare già nel 1359; solo nel 1819 fu finalmente inaugurato.

Il Naviglio della Martesana, invece, si snoda per oltre 30 Km nella campagna milanese e giunge in città interrandosi; il canale è oggi destinato all’irrigazione e il suo percorso è affiancato da una pista ciclabile che congiunge Milano con l’Adda, permettendo di ammirare il paesaggio e gli edifici storici altrimenti trascurati.

Zona navigli: il luogo cult della vita milanese

Dalla mattina alla sera, anzi alla notte, questa zona della città è frenetica e vibrante, sempre viva, grazie alla presenza di negozi per lo shopping, di locali per aperitivi, di ristoranti e di posti in cui trascorrere lunghe serate all’insegna del divertimento. Un luogo di ritrovo in cui si riversa la movida milanese soprattutto in estate, tra feste, locali o semplici e tranquille chiacchierate all’aperto, sotto le stelle. È un posto per tutti, con attrazioni che includono anche i monumenti, come la Basilica di Sant’Eustorgio e la Chiesa di San Cristoforo sul Naviglio e raffinati percorsi benessere. 

Alzaie dei Navigli: strade suggestive, con angoli da scoprire

L’Alzaia del Naviglio Grande e l’Alzaia del Naviglio Pavese erano strade carrabili utilizzate per permettere il trasporto delle barche controcorrente, assicurandole a dei cavalli. Oggi sono luoghi del divertimento, che uniscono la tradizione alla moderna tendenza delle serate fashion, tanto che le strade dei navigli sono state inserite, dal New York Times, tra le 12 più belle della Vecchia Europa.

Tuttavia, oltre alla loro bellezza e capacità di attirare persone, queste vie si distinguono per un motivo meno appariscente ma di grande fascino: i cortili della case che si affacciano sui navigli, veri e propri angoli nascosti  e bloccati nel tempo, molto curati e caratterizzati dalla presenza di una vegetazione rigogliosa e variegata. Luoghi incastonati in una dimensione sospesa tra presente e passato, che meritano sicuramente una visita.

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