Sulle orme degli eretici d'Italia, nelle splendide Valli Valdesi - miguidi

Sulle orme degli eretici d'Italia, nelle splendide Valli Valdesi

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DETTAGLI DEL FUORI PORTA

calendario

DURATA

Intera giornata

mezzi

MEZZO DI TRASPORTO

Pullman

single-man

PREZZO A PERSONA

€ 73

ITINERARIO

ore 8.00 Partenza dal parcheggio dei pullman della linea rossa M1 PAGANO (dai tornelli della metro prendere l'uscita Via Del Burchiello - Via Pagano)
Appuntamento 10 minuti prima dell'orario della partenza
ore 10.30 Arrivo a Luserna San Giovanni (quota 400 metri), Visita del tempio Valdese in frazione San Giovanni, il più antico esistente in Valle, risale all'inizio dell'800 quando Napoleone per primo concesse la libertà di culto, poi revocata con la restaurazione e definitivamente concessa da Carlo Alberto nel 1848.
ore 12.00 Arrivo a Torre Pellice (quota 500 metri),  “la Ginevra italiana”, secondo De Amicis, la capitale dei Valdesi.
Visita al quartiere Valdese con il tempio, il Museo, il centro culturale, la Biblioteca, le scuole, le casette dei profressori tutto in stile very british fine '800 (gli Inglesi sono sempre stati grandi sostenitori del Valdesi, in quanto protestanti).
ore 13.00 Pranzo libero
ore 14.15 Val d'Angrogna. Risaliremo la valle in pullman fino alla frazione di San Lorenzo (quota 800 metri) e da lì a piedi nel bosco raggiungeremo la Gheisa d'la Tana, grotta naturale formata da un accatastamento di massi, che i Valdesi utilizzavano come luogo di culto quando erano perseguitati. L'accesso è molto stretto e nascosto. Dentro è molto ampia (occorre portare un paio di pile/torce)
A seguire: risaliremo col pullman fino al termine della strada asfaltata in Val d'Angrogna, in frazione Pra' del Torno (quota 1000 metri), dove in uno scenario di vette aspre e scoscese si erge un bel tempio valdese in perfetto stile inglese. In dieci minuti a piedi su un sentiero raggiungeremo un piccolo edificio in pietra (una tipica baita di montagna) che nel medioevo era utilizzata come scuola di teologia per formare i "barba", predicatori erranti ("barba" è voce dialettale che significa zio, ma in senso dispregiativo "barbetti" erano chiamati i Valdesi).
ore 17.00 Partenza per Milano
ore 20.00 circa Arrivo previsto a Milano

ATTENZIONE: L’ORARIO DI RIENTRO È INDICATIVO, NON POTENDO PREVEDERE SITUAZIONI DI TRAFFICO INTENSO O INCIDENTI. VI PREGHIAMO DI TENERNE CONTO. GRAZIE

A PROPOSITO DEL FUORI PORTA

VALDO (1140-1217 circa) era un ricco mercante di Lione che, in seguito ad una profonda crisi spirituale ed anticipando di qualche anno la scelta di san Francesco, decise di distribuire le sue ricchezze ai poveri e predicare la parola di Dio al popolo, secondo l'esperienza degli apostoli di Cristo. Egli non intendeva ribellarsi alla Chiesa, bensì rinnovarla, ma dato il carattere popolare ed antisacerdotale della sua predicazione (“bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini!”), lui e i suoi seguaci furono scomunicati e perseguitati dall’Inquisizione come eretici.

Dopo la terribile crociata indetta da Innocenzo III all’inizio del XIII secolo contro gli eretici, i Valdesi scampati trovarono riparo in alcune appartate valli delle Alpi Cozie, tra la Francia e l’Italia: Val Pellice, Val d’Angrogna e valli vicine. Ma anche qui non ebbero vita facile: furono perseguitati dai feudatari del luogo, i conti di Luserna e dai Savoia, specialmente dopo aver aderito alla Riforma Protestante nel 1532. Nonostante secoli di torture, roghi e fughe ardimentose sulle cime rocciose, i Valdesi riuscirono a resistere e conservare la propria identità fino al riconoscimento dei diritti civili e della libertà di culto nel 1848.

Percorrendo la strada provinciale di fondovalle, si arriva a Torre Pellice, “la Ginevra italiana”, secondo De Amicis. Nel caratteristico quartiere valdese di Torre ogni anno ad agosto si riunisce il sinodo (riunione) dei rappresentanti di tutte le chiese evangeliche (valdesi e metodiste) del mondo.

Lasciato il fondovalle, si risale dolcemente la Val d’Angrogna con il suo scrosciante torrente. La Valle si presenta perfettamente intatta nei suoi valori ambientali in un’alternanza di boschi e rocce, nelle sue graziose borgate di pietra e nella sua antica identità culturale valdese.

Particolarmente suggestiva ed avventurosa la visita ad uno dei luoghi simbolo delle persecuzioni: la “Gheisa d’la tana” (chiesa della tana), una grotta nascosta nel bosco, che per secoli ha offerto riparo ai perseguitati Valdesi.
Un viaggio insolito e avvincente sulle orme dei più antichi protestanti del mondo.

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