San Bernardino alle Ossa

Dovunque tu giri lo sguardo non vedi intorno che tibie, femori, stinchi, frammenti d’ossa senza nome, teschi schiacciati con le sdentate mandibole, gli uni sugli altri: tappezzano le pareti, adornano le lesene, fregiano le porte: e i teschi meglio conservati formano due grandi croci nelle pareti principali: e sono disposti sui cornicioni altri teschi ancora, fatti bruni dai secoli, le cui fronti lucide riflettono i lumicini che la devozione dei fedeli rinnova a tiene costantemente accesi” (C. Romussi, Milano e i suoi monumenti, 1975).

Parliamo della chiesa di San Bernardino e precisamente del suo Ossario, completato nel 1695.  ☠️
Secondo alcuni, i resti che qui sono conservati appartengono a cattolici, vittime di eretici ariani al tempo di sant’Ambrogio; secondo altri, invece, le ossa che decorano le pareti sono quelle di milanesi uccisi da goti e borgognoni che avevano invaso la città di Milano nel 538.

La realtà è molto diversa…si tratterebbe infatti di ossa provenienti da vari cimiteri che sorgevano anticamente nella zona e che furono dismessi nel sec. XVII, quando la chiesa fu costruita.

Appena entrati vi sembrerà di essere catapultati di colpo in un angolo di Purgatorio, dove le ossa umane si stendono su tutte le pareti e i resti di antichi scheletri si incaricano di ricordarvi la caducità della vita. In alto lunghe ossa formano la “M” di Maria, a cui la chiesa era un tempo dedicata; e sotto l’altare si ammassano corpi scomposti. L’unico elemento privo di decorazioni “scheletriche” è la cupola dell’ossario, dove il pittore Sebastiano Ricci ha affrescato il Trionfo di anime in un volo di angeli, che rappresenta per contrasto il trionfo delle anime beate fra uno coro d’angeli, contraccambio celeste delle stragi seminate nel XVII secolo da tutte le guerre, carestie e pestilenze. 

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