Napoleone a Brera

Oggi vi portiamo al n. 28 di via Brera, dove sorge l’omonima Pinacoteca.
Per il momento non saliamo sullo scalone d’onore ma ci fermiamo nel cortile interno.

Il grande cortile è stato progettato da Francesco Maria Richino, il maggior architetto del primo Barocco lombardo, costituito da un doppio ordine di ariose serliane.

Al centro di questa corte troviamo la monumentale scultura bronzea di Napoleone. 😉 Napoleone?
Ebbene si! Il generale francese è qui rappresentato come Marte pacificatore in nudità eroica, che tiene in mano una Vittoria Alata. Una curiosità: la Vittoria che oggi vediamo non è l’originale, ma una copia riposizionata lì dopo il furto avvenuto nel 1978.

L’opera venne realizzata dal grande scultore Antonio Canova, che ricevette da Napoleone, all’inizio dell’Ottocento, la commissione di una grande statua in marmo. Nessuno si immaginava un Napoleone con queste fattezze e infatti sia il generale che i suoi consigliere non apprezzarono l’opera, perché troppo diversa dall’originale. Non stentiamo a crederlo! 😉

Canova non si lasciò condizionare da questi commenti, decise di produrre cinque calchi in gesso e li spedì a varie Accademie italiane.
Quello che servì per il bronzo di Brera fa acquistato a Padova da Eugenio di Beauharnais nel 1807.

Con il crollo dell’impero il calco fu tenuto nascosto nei sotterranei del palazzo e lì rimase per quasi due secoli, quando nel 2009, in occasione dei duecento anni del Museo, venne restaurato e riportato alla luce.

Pensate che l’originale in marmo del Napoleone come Marte pacificatore si trova alla Aspley House, residenza londinese dei discendenti del duca di Wellington, il vincitore di Napoleone a Waterloo.

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